Incontro a sorpresa questo pomeriggio a Viareggio con i familiari delle vittime della strage del 29 giugno. Un incontro blindato, con tanto di polizia al seguito, organizzzato dai consiglieri leghisti Massimiliano Baldini e Maria Domenica Pacchini nella sede dei finanzieri in congedo allo scalo ferroviario. “A nome del governo e da cittadino italiano voglio lanciare un segnale: ‘Mai più stragi impunite’. Stiamo ancora scavando a Genova, dove qualcuno dovrà pagare per quei morti, feriti, sfollati, per quel disastro. Non voglio che vada a finire come a Viareggio che dopo nove anni rischiano di essere prescritti alcuni reati e non c’è ancora chi dovrebbe pagare per quei 32 morti innocenti. Per cui stragi impunite come a Viareggio non ne voglio più”, ha promesso il ministro a Daniela Rombi e Marco Piagentini del Mondo che Vorrei che si battono per un legge contro la prescrizione per fatti come quello di Viareggio o Genova. Una battaglia di giustizia, spiega Rombi. Non per il loro processo – a novembre inizierà l’Appello –  dal momento che ogni legge nuova non puo’ essere retroattiva.  L’incontro di oggi, alla vigilia dei funerali di Stato di domani a Genova, dopo che il Ministro degli Interni era mancato alla commemorazione del nono anniversario dell’inferno di fuoco viareggino a giugno scorso. Salvini, come è stato ricordato, è il primo ministro dell’interno a incontrare i familiari delle vittime di Viareggio. “E’ incredibile che dopo nove anni si sia ancora in corso di appello con la prescrizione dietro l’angolo per alcuni reati particolarmente gravi e odiosi” – ha detto – “Spero che la procura di Genova, ma mi sembra sia già partita, lavori e che non ci siano ritardi come quelli che si sono registrati a Viareggio”. Salvini ha poi auspicato che ” a Genova non ci siano anche gli insabbiamenti e i tentativi di tirarla per le lunghe che ci sono stati a Viareggio dove, peraltro, alcuni imputati condannati in primo grado sono stati bellamente promossi ad altro incarico. Questa cosa è incredibile, non si ripeterà. Evidentemente per Viareggio qualcuno in passato non ha fatto quello che doveva per questo oggi incontro alcuni famigliari delle vittime. Questo tragico “gemellaggio” Genova-Viareggio ha tanto da insegnare”.”Al ministro abbiamo detto che l’unico filo conduttore di tragedie come quella di Viareggio è che si mette al centro il profitto e non la sicurezza e anche i fatti di Genova hanno riaperto in noi una ferita che per noi non so se si richiuderà mai”, queste le parole di Marco Piagentini, presidente de Il mondo che vorrei: “A Salvini abbiamo detto che quello di oggi è un incontro ma se rimarrà tale non servirà a nulla. Gli abbiamo parlato di sicurezza, prescrizione e dei temi che portiamo avanti da otto anni. Questo deve essere solo il primo appuntamento di molti altri anche con le altre associazioni dei famigliari delle vittime perché non c’è solo Viareggio ma anche Moby Prince, l’Aquila, Thyssen, Rigopiano e tante altre”. A Salvini  è stata poi consegnata l’ultima nota di Ansf, del giugno scorso, che parla di rotabili ancora insufficienti e materiali ferroviari ancora precari.

( foto di Aldo Umicini )

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